La manutenzione dell’autoclave è un intervento molto delicato e che deve essere eseguito da un esperto professionista del settore per evitare danni all’impianto.
I lavori di manutenzione dell’autoclave non sono molto semplici da eseguire e per evitare di danneggiare seriamente tale impianto, risulta indispensabile affidarsi ad un tecnico qualificato. Ricordiamo che l’autoclave è un sistema impiegato per utilizzare una riserva d’acqua contenuta nei serbatoi e che viene accantonata in modo tale da usufruirne al momento del bisogno. La sua funzione principale è quella di evitare che il flusso di acqua si riduca all’interno del circuito, una volta aperto il rubinetto. La manutenzione ha l’obiettivo di verificare che all’interno di tale impianto non ci siano residui o detriti ma anche di tenere sotto controllo la pressione, in modo da fare accendere e spegnere l’autoclave nei momenti di necessità.
Autoclave: gli interventi necessari per una corretta manutenzione
Quando un professionista esperto interviene, per effettuare dei lavori di manutenzione dell’autoclave, periodicamente controlla il vaso di espansione per la regolazione della pressione dell’autoclave. Se il vaso di espansione perde pressione, può dare vita a ripetuti cicli di accensione e spegnimento della pompa di circolazione, provocando il deterioramento di quest’ultima e un danneggiamento del vaso di espansione stesso, che dovrà essere inevitabilmente sostituito.
Rientrano nell’ambito dei lavori di manutenzione di questo impianto anche le operazioni di pulizia da detriti contenuti nell’acqua proveniente dalla rete idrica. Purtroppo, nel medio – lungo termine queste
impurità possono risultare dannose per il pressostato dell’impianto (quest’ultimo si occupa di attivare la circolazione della pompa elettrica dell’autoclave), alterandone il suo buon funzionamento. Per pulire il pressostato bisogna disattivare l’alimentazione elettrica dell’impianto e fare uscire fuori la pressione aprendo il rubinetto idrico che si trova nella parte più bassa dello stesso.
Dopo aver smontato il pressostato, svitando il dado e le viti della calotta, bisogna pulirlo per bene togliendo i detriti e le impurità presenti con un semplice filo in ferro o un giravite. Tali operazioni devono essere svolte con molta attenzione per evitare di arrecare dei danni alla membrana del pressostato. Una volta pulito, il pressostato va rimontato. Dopo tale operazione, l’idraulico effettuerà dei controlli per effettuare delle verifiche sul perfetto funzionamento dell’impianto. Come avrete capito, si tratta di un lavoro complesso, pertanto bisogna evitare di affidarsi al fai-da-te. Per avere una panoramica circa la spesa relativa a lavori di questo tipo, è consigliabile chiedere un preventivo sulla manutenzione dell’autoclave ad un esperto idraulico.
Manutenzione autoclave condominiale e acqua potabile
L’autoclave, ormai, è diventato uno strumento essenziale per il miglioramento della qualità di vita delle persone che abitano in condominio. Secondo le normative vigenti al momento non esiste una manutenzione dell’ autoclave obbligatoria imposta dalla legge ai privati. Malgrado ciò, però, la legge attribuisce una responsabilità civile all’amministratore condominiale in quanto responsabile della gestione delle acque interne ad uso potabile. L’acqua che esce fuori dall’autoclave deve essere considerata, secondo i parametri del D.lgs. 31/2001, un vero e proprio alimento, come anche stabilito anche dal Regolamento CE 178/2002. Pertanto, secondo la legge, in presenza di un’autoclave un condominio deve predisporre un piano di autocontrollo dell’acqua, al fine di tutelare la salute dei condomini. Considerata la delicatezza della materia, risulta di fondamentale importanza rivolgersi ad un idraulico esperto che, al termine dei lavori, rilasci una relazione nella quale vengono indicate le caratteristiche dell’intervento posto in essere, sia di ordinaria che di straordinaria manutenzione dell’autoclave.